Il Piacere Sessuale

non solo piacere dei genitali

piacere sessuale

Alla ricerca del piacere

Non esistono libri, né uomini saggi capaci di spiegarci davvero che cosa significa far bene l’amore né, ancora meno, che cosa si debba fare per riuscirci. Ogni definizione è inesatta, ogni descrizione è riduttiva, ogni manuale prosaico. I poeti, forse, ci hanno dato il meglio, ma pochi tra di loro. Ognuno narra a se stesso il racconto della propria sessualità, che si intreccia con altri innumerevoli racconti, nella trama complessa della propria storia personale. Nel corpo di un altro incontriamo il suo racconto, entriamo indelebilmente nella sua storia e con la nostra la incarniamo, fino a crearne una nuova. Di solito quando facciamo l’amore ci aspettiamo di provare del piacere. In realtà non è così vero per tutti. Molte persone infatti, pur sapendo in anticipo che non sarà affatto piacevole sono rassegnate a farlo lo stesso, mentre altre, pur sperando ogni volta di godere almeno un poco , restano sistematicamente deluse. Certo, se qualche volta non siamo soddisfatti non è il caso di farne un subito un dramma, ma non provare piacere facendo l’amore è un problema che prima o poi si deve affrontare. Un’altra idea molto diffusa è che sperimentare il piacere del sesso in buona compagnia sia più interessante che provarci da soli. Certo, la compagnia deve essere molto qualificata e, poiché essere in due complica sempre un po’ la vita, è necessario stare proprio bene insieme, usando poche e semplici regole di comportamento. Comunque condividere il piacere sessuale con una persona che ci piace, sembra proprio irresistibile.

I piaceri della carne

Purtroppo il piacere sessuale viene ridotto molto spesso al piacere che si prova con gli organi genitali. Usando questo punto di vista, fare l’amore cercando di provare solo “piacere insieme” sarebbe davvero poca cosa. Quale posto avrebbero allora i sentimenti, i progetti di una coppia, gli stessi baci? In effetti , qualunque esperienza positiva è tanto più piacevole, quanto più riusciamo a viverla con ogni parte di noi stessi e quindi con il nostro corpo, con i suoi gesti, con le emozioni e con i nostri pensieri. In realtà il cervello è già predisposto per attivarsi in modo integrato, anche se spesso noi diamo importanza a un solo aspetto della nostra esperienza. Cosa potrebbe accadere dentro di noi quando, facendo l’amore, cerchiamo di provare piacere e a cosa conviene prestare attenzione? Innanzi tutto ci interessiamo com’è ovvio, ai nostri organi genitali, accarezzandoli, baciandoli, facendoli incontrare tra loro o con loro giocando i nostri giochi segreti. Dalla nostra carne palpitante riceviamo forti sensazioni di piacere. Tanto è bello percepire le carezze, quanto è bello sentire il proprio sesso turgido ed eccitato. Sembra tutto molto piacevole, ma sarebbe proprio poca cosa se si trattasse solo di sensazioni prodotte dalla stimolazione di una così piccola parte della nostra persona. Potrebbe risultare già più interessante prendere in considerazione anche il resto del corpo, con i suoi cinque sensi. Potremmo fare l’amore con gli occhi, per il piacere di guardare e di farci vedere. E sarebbe un vero peccato spegnere la luce per la vergogna , restare vestiti per pigrizia o nasconderci perché ci sentiamo brutti. Potremmo fare l’amore nudi, toccandoci la pelle con eccitanti, innumerevoli gesti. Sono le parole del silenzioso linguaggio del corpo, che ci racconta l’inenarrabile. La pelle, oltre al resto, ha una memoria antica: i primi, indelebili ricordi dell’amore, sono quelli di una pelle tiepida, morbida e liscia, che toccava la nostra con tenerezza. Potremmo fare l’amore con le orecchie, per ascoltare il piacere che ci diciamo con il rumore dei nostri gesti. A pensarci bene, per esempio, il suono delle labbra in un bacio è quasi indispensabile per chiamarlo bacio. Potremmo fare l’amore con il naso , per godere degli odori del corpo, potenti messaggeri di seduzione, inequivocabili segnali per suggellare l’intimità. E potremmo fare l’amore con la bocca , per gustare i sapore del corpo e dei nostri baci. Se pensiamo a quanto il nostro corpo è colmo di segreti da svelare, a quanto ogni sua parte può essere l’occasione per un nuovo gioco, un nuovo desiderio, una nuova gioia, è davvero difficile rifiutare l’invito a questa festa.

I piaceri del cuore

Questa visione del piacere che, oltre agli organi genitali, coinvolge tutti i sensi e ogni parte dei nostri corpi, ci permette di fare esperienze molto intense e già parecchio divertenti. Le sensazioni di piacere più profonde sono vissute in forma di emozioni. Il ruolo delle emozioni nella nostra vita è davvero fondamentale. Innanzi tutto , esse sono molto convincenti nell’orientarci ad agire secondo dei programmi biologici scritti nelle nostre cellule, tra i quali, ovviamente, c’è anche quello sessuale. In secondo luogo, ci tengono informati, attimo per attimo, e senza equivoci , sul nostro reale modo di sentirci in ogni diversa situazione. Ciò è molto utile per correggere continui tentativi della nostra mente di raccontarsi la realtà a modo suo. Tante volte pensiamo in un modo e ci sentiamo in un altro. Come quando, per esempio, per evitare discussioni, facciamo finta di credere che sia proprio il momento giusto per la penetrazione, mentre in realtà abbiamo ancora tanta voglia di coccole e ci dispiace rinunciarvi. Una terza funzione importante delle emozioni eè quella di tenere informati gli altri sulle nostre intenzioni. Uno stato d’animo infatti si riflette immediatamente nel nostro corpo, particolarmente nel viso, dove si dipingono i segnali della gioia, della sorpresa, della tristezza, della rabbia, della paura o del disgusto. Chi ci conosce meglio può leggere nel nostro volto anche informazioni più complesse quali, per esempio, la gelosia, la vergogna, la tenerezza e il desiderio. Genera invece grande disagio, avere a che fare con una persona che cerca, magari senza rendersene conto, di mascherare le proprie emozioni e diventa particolarmente spiacevole proprio se stiamo facendo l’amore con lei. È come se i nostri gesti diventassero meccanici e cadessero nel vuoto: ci sentiamo incerti, disorientati, e in qualche caso, spaventati. Le emozioni infine, ci servono anche per conoscere noi stessi e per dare al piacere sessuale quella tonalità particolare che il suo ragionamento non sarebbe capace di dare. Alcuni lo chiamano il senso delle cose. Senza emozioni, il sesso potrebbe anche avere innumerevoli significati, ma certamente poco senso. Tra l’altro, facendo l’amore l’eccitazione sessuale non è l’unica emozione da prendere sul serio. Cosa sarebbe il sesso senza la meraviglia, lo stupore e le risa, senza le schermaglie e il gioco, la seduzione e la tenerezza?

BIBLIOGRAFIA:

“C’era una volta la prima volta” di F.Veglia e R. Pellegrini

“Psicologia sulla sessualità” di M. Panzeri

“L’immaginario” di G.Fossi e P.Mascari

sessuologa donne vivicot

Ciao a tutte, sono Valentina Menotti, psicologa clinica, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana (n.7480), ho frequentato la scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale presso il C.S.A.P.R di Prato. Attualmente svolgo l’attività di libera professionista presso gli Studi Psychè , in via Fabbroni 11, a Prato.
Mi occupo di interventi individuali, di coppia, familiari, dello sport e mental training.
Nel 2017 ho coordinato i progetti” Sostegno alla famiglia” e “ Gioco d’azzardo patologico”, presso il Cento Giovani del comune di Montemurlo. Oltre alla libera professione, dal 2010, lavoro per la Cooperativa sociale Fuorischema, al fianco dei bambini e dei ragazzi con disabilità cognitiva, nei vari istituti scolastici. Spero di esservi utile nel chiarire i vostri dubbi riguardo la sessualità e la psicologia.
Per ulteriori informazioni, potete dare un’occhiata al sito www.valentinamenotti.it.