Le Emozioni Negative

Riconoscerle e rimuoverle

Abbiamo il diritto e il dovere di proteggere il piacere sessuale da tutte le brutte esperienze che potrebbero in qualche modo sciuparlo. Ci sono dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti che devono essere immediatamente riconosciuti come negativi ed eliminati al più presto dai nostri abbracci.

Emozioni pericolose

Sicuramente non è bello fare l’amore quando si ha paura.

Che sia la paura di provare dolore, di una gravidanza indesiderata o di essere scoperti dai propri genitori , piuttosto che la paura di essere usati o ingannati dal proprio compagno, o di avere un insuccesso o fare brutta figura, si tratta comunque di un’emozione inaccettabile. O meglio, l’emozione è perfettamente adeguata e ci sta segnalando che nella nostra decisione di fare l’amore c’è qualcosa che non va, e si tratta di una cosa grave . ovviamente l’unico modo possibile per allontanare la paura è cercare una soluzione al problema che ci spaventa. Poiché non sempre le soluzioni sono immediate e spesso prevedono dei costi psicologici elevati, molte persone accettano di sentire paura lo stesso. Ma non è una buona idea.

Anche l’ansia è nemica giurata di una buona vita sessuale, e qualche volta è persino più insidiosa della paura, perché i pericoli che ci segnala sono molto più legati al nostro modo personale di vedere le cose. Prendiamo ad esempio la paura della gravidanza. Se è davvero pericoloso avere un rapporto sessuale durante la fase ovulatoria senza usare alcun contraccettivo , è invece eccessivo rimanere in ansia fino alla comparsa delle mestruazioni quando si è assunta regolarmente la pillola anticoncezionale. La paura ragionevole si affronta decidendo di utilizzare un contraccettivo o di astenersi dalla penetrazione, mentre l’ansia per delle infinitesime probabilità di rischio si affronta meglio con una psicoterapia. La vergogna trattiene dall’incontrarsi nudi, e non soltanto in senso fisico.

È l’insicurezza del mostrarsi con il corpo, con il proprio modo di essere , con le proprie emozioni mentre ci si sente perdenti.

È la spia di una guerra non dichiarata con il nostro compagno. È il desiderio di prevalere che si scontra con il senso di sconfitta.

È un vestito pesante, di cui non ci si può sbarazzare, e non è bello far l’amore coi vestiti.

La rabbia è un’emozione estremamente pericolosa quando compare nella vita sessuale.

È umiliante, violento e lesivo della propria dignità subire il sesso imposto da chi è arrabbiato con noi, ed è irrimediabilmente osceno violare con la propria rabbia l’intimità di una persona.

Se la depressione può essere consolata con una buona dose di coccole e la noia sollevata da uno sguardo ammiccante, la depressione è abitualmente una pessima compagna del piacere. Quando è la conseguenza di una sessualità insoddisfacente, di solito può essere risolta abbastanza facilmente. Più spesso però è un disturbo che, tra le tante sofferenze , produce anche una grave inappetenza sessuale e deve essere curato con le medicine e la psicoterapia. Piccole quote di ognuna di queste emozioni possono essere prevedibili e ampiamente accettabili per ognuno di noi. Soprattutto le prime volte, è facile confondere un eccessivo pudore con la vergogna o il naturale allarme per un’esperienza nuova con l’ansia, e non è comunque negativo vivere un po’ di aggressività in forma di gioco e qualche accenno di malinconia come richiesta di conforto. Il grave pericolo è non riconoscerle in tempo come segnali di un problema irrisolto e non correre immediatamente ai ripari. Ansia, rabbia, vergogna, paura e angoscia potrebbero diventare le tonalità dominanti della nostra esperienza emotiva, vanificando il nostro cammino alla ricerca del piacere.

Cattivi pensieri: la colpa

Alcuni pensieri, non sempre consapevoli, possono essere assolutamente incompatibili con l’esperienza del piacere sessuale. Primo fra tutti il pensiero della colpa, spesso descritto, nel suo risvolto emotivo, come più generico senso di colpa. Purtroppo qualche volta, certi comportamenti sessuali sono davvero colpevoli e possono essere descritti soltanto usando il concetto giuridico di dolo o quello religioso di peccato. Anche se in forme diverse, in entrambi i casi è prevista una pena. Conviene però ricordare che, per essere colpevoli in questo modo, è necessario che il nostro comportamento sia in qualche modo lesivo degli altri, dell’ambiente, di se stessi , o nel caso del peccato, del proprio rapporto con Dio. Inoltre è necessario aver scelto volontariamente e consapevolmente il male , quando era possibile fare bene. Ben diversi sono invece problemi generati dalla confusione tra errore e responsabilità, tra l’aver commesso una colpa e il sentirsi colpevoli senza esserlo. Gli esseri umani sono stati progettati per imparare attraverso i loro errori. Quando sbagliano provano delle emozioni spiacevoli che li “puniscono” e li spingono a non ripetere l’errore. Dunque sbagliare per imparare è un sacrosanto diritto di ogni essere umano e, trattandosi di un ottimo metodo, la miglior cosa sarebbe saper sbagliare con una certa competenza. Qualche educatore, voglio credere con buone intenzioni, insiste invece con l’idea che si devono fare sempre e subito soltanto le cose giuste e che, tutte le volte che questo non accade, siamo colpevoli di non esserci impegnati abbastanza, se non addirittura di averlo fatto apposta. Se riesce a convincerci ci mette in un brutto guaio. In realtà, gli errori fatti apposta sono un controsenso logico e sarebbero comunque poco convenienti, a meno che non si cerchino dei vantaggi secondari come quando, per esempio, vogliamo richiamare l’attenzione degli altri. La vita sessuale prevede molti possibili errori e quindi anche l’assunzione di responsabilità. Quando si sbaglia è necessario farsi carico delle conseguenze delle proprie azioni , motivo per cui, in certi casi, si è biologicamente pronti per fare l’amore ma non ancora capaci di sopportare le possibili conseguenze fisiche, psicologiche, morali e sociali dei propri gesti.

Il dovere

In alcune culture, non tutte cosi lontane dalla nostra, si pensa che il matrimonio sia essenzialmente un contratto e che il sesso sia uno dei capitoli importanti della transazione intercorsa tra i due contraenti. Ovviamente , l’accordo concordato tra le due parti prevede reciproci diritti e doveri, tali per cui alcuni ritengono di aver acquisito , con il matrimonio, il diritto di usare liberamente del corpo dell’altro e gli altri si sentono in dovere di concederlo senza condizioni, per essere certi di aver onorato il contratto. Fosse anche così,il problema è che il sistema del diritto non regola la vita sessuale di una coppia. Tale sistema di regole porta infatti a fare delle richieste al proprio compagno con la convinzione che , quando sono formulate correttamente, esse non devono essere disattese. Automaticamente, chi riceve una richiesta fatta secondo le regole del gioco si sente in dovere di acconsentire. Al massimo, come spesso accade, può addurre delle giustificazioni momentanee, con il rischio di sentirsi comunque dalla parte del torto. Meglio sarebbe allora, usare il sistema delle proposte, secondo il quale l’intimità e la complicità, su cui si dovrebbe fondare la vita di coppia,permettono ad entrambi i partner di farsi avanti con la loro sessualità senza sentirsi ridicoli, noiosi o spaventati all’idea di un rifiuto. La proposta è un tentativo che non prevede necessariamente un assenso, sopporta una risposta dubitativa e accetta serenamente un rifiuto. Quindi non fa sentire l’altro obbligato. In una relazione d’amore si acquisisce tanto il diritto di fare proposte quanto quello di non accoglierle. Non si acquisisce invece, alcun diritto sul corpo di un’altra persona. Potrebbe sembrare un sistema psicologicamente molto costoso e poco redditizio, ma in realtà le coppie che usano il sistema delle proposte fanno l’amore molto più spesso, nella rassicurante consapevolezza di avere nel letto qualcuno che lo sta facendo volentieri.

Concludendo…

Non è poi così complicato trovare qualcuno disponibile a fare un po’ di sesso con noi. Può trattarsi di un incontro occasionale del tipo in discoteca, di una forma di mutuo soccorso tra vecchi conoscenti o di qualcosa combinato al telefono, o soluzioni “professionali”a pagamento. Sono storie un poco tristi, di varia umanità, difficili da giudicare e a volte molto emozionanti, a volte anche tenere e gentili, ma sono comunque storie di grandi solitudini.

Fare l’amore insieme è davvero un’altra cosa. È un’esperienza che va molto oltre la disponibilità di un altro corpo per provare piacere : è presenza di persone , incontro, complicità, spettacolo, intimità, gioco e passione. È un modo di essere in due che sfugge alle regole, le trasgredisce o forse le supera e quindi le comprende. È il modo della condivisione profonda, della conoscenza carnale che richiede un significato comune, un valore cercato da entrambi e un’unica regola: il reciproco, incondizionato rispetto. Anche la carezza più innocente non sarà mai un diritto acquisito : è lecita soltanto se voluta e cercata. Per usare il rispetto bisogna sapersi intendere. Per rispettarsi bisogna disporsi a imparare a comunicare. L’atteggiamento da usare per riuscirci senza troppa fatica è la complicità. Oltre lo scontro, oltre il confronto, essa ci pone dalla stessa parte, alla ricerca del piacere condiviso.

BIBLIOGRAFIA:

“C’era una volta la prima volta” di F.Veglia e R. Pellegrini

www.sisponline.it

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Ciao a tutte, sono Valentina Menotti, psicologa clinica, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana (n.7480), ho frequentato la scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale presso il C.S.A.P.R di Prato. Attualmente svolgo l’attività di libera professionista presso gli Studi Psychè , in via Fabbroni 11, a Prato.
Mi occupo di interventi individuali, di coppia, familiari, dello sport e mental training.
Nel 2017 ho coordinato i progetti” Sostegno alla famiglia” e “ Gioco d’azzardo patologico”, presso il Cento Giovani del comune di Montemurlo. Oltre alla libera professione, dal 2010, lavoro per la Cooperativa sociale Fuorischema, al fianco dei bambini e dei ragazzi con disabilità cognitiva, nei vari istituti scolastici. Spero di esservi utile nel chiarire i vostri dubbi riguardo la sessualità e la psicologia.
Per ulteriori informazioni, potete dare un’occhiata al sito www.valentinamenotti.it.