“Il triangolo no, non l’avevo considerato” cantava nel 1978 l’antesignano Renato Zero, facendosi narratore in musica del più malizioso cliché della nostra società.

Se all’epoca la sola idea era considerata sfrontatamente scandalosa, oggi non sembra destare più di tanto clamore. Anzi, nel 2021, più che i triangoli amorosi, a tenere banco sono le storie a metà, le doppie vite, quelle sospese tra la relazione ufficiale e quella ufficiosa, o per dirla più volgarmente, nascosta.

Perché è più facile nascondere e nascondersi che scoprire alla luce del sole tutte le carte in tavola. E se le carte in questione sono due compagne-amanti, beh la faccenda si fa decisamente più complicata.

Doppie vite o vite sospese?

Ne sa qualcosa Antonio (nome di fantasia), 34 anni, sposato da 2, con una valigia di progetti sulle spalle e un futuro  ancora da scrivere. Lui, il caposaldo della coppia si è ritrovato impigliato in una doppia relazione, come un ragno intrecciato nella sua stessa tela. Così, dall’oggi al domani, inchiodato all’immagine di una ragazza conosciuta in palestra. Da lì è iniziato o si è sospeso tutto. Perché la ragazza della palestra ha velocemente occupato tutti gli spazi della sua testa, mentre alla moglie ha lasciato uno spiraglio dal quale fare entrare piccole boccate di ossigeno, giusto il necessario per sopravvivere in quella -ormai lontana – storia d’amore. 

Martina (nome di fantasia) – la ragazza della palestra – ha aspettato che fosse lui a fare il primo passo, che puntualmente è arrivato, sorprendentemente in anticipo per entrambi. 

Antonio si è così fatto artefice e spartiacque del futuro del suo matrimonio. Perché la voglia di conoscerla, quella mezza sconosciuta, si era fatta più forte rispetto al fallimento di una promessa pronunciata davanti a un prete di periferia.

Iniziano così, come quella di Antonio e Martina, le storie a metà, quelle doppie vite sospese, vissute nei sotterranei bui di una grande città. Quelle storie fatte  di una passione travolgente ma anche di una paura frastornante. Di cene ai confini del mondo e di telefonate nel cuore della notte. Di mail inviate da lavoro e di bugie macchinose e traballanti. 

Quelle relazioni in bilico tra l’innamoramento e il disincanto. Tra il coraggio di correre il rischio e la paura delle conseguenze. 

Uno schiaffo alla realtà. L’immatura leggerezza che fa decisamente più comodo e meno male.

Antonio e Martina, oggi, sono ancora insieme. Hanno scoperto le carte in tavola, dopo quasi un anno e mezzo di oblio. Hanno fatto luce su una storia destinata al buio per il resto del mondo.

Hanno amato e tradito, contemporaneamente. Con la stessa intensità. Alla stessa velocità. 

Hanno sfrecciato nel vento, dimenticandosi alle spalle pezzi importanti della vita passata.

E allora in questo caso, cosa conta davvero? 

Dove sono andati a finire quei valori che i nostri nonni con il loro esempio hanno tentato di insegnarci? 

Che cosa abbiamo imparato? E cosa abbiamo dimenticato?

Certo che ripensandoci adesso, nel mondo attuale, forse anche mio nonno ironicamente me l’avrebbe detto, anche un po’ meravigliato: ‘il triangolo no, non l’avevo considerato’. 

Ciao a tutte, sono Chiara Elci, giornalista e scrittrice. Ma divido tra programmi in TV e il mio computer, dove sviscero i miei pensieri, sulla società e sul quotidiano.
Ho pubblicato il mio primo libro nel 2015: Il Papavero e la neve.